Morte Card. Sgreccia: don Angelelli (Cei), “ha saputo promuovere efficacemente l’integrazione tra dottrina cristiana e materie scientifiche”

“Con la morte del cardinale Elio Sgreccia perdiamo un sacerdote, uno scienziato, un docente che ha rappresentato per l’Italia e per il mondo una pietra miliare nello sviluppo della bioetica”, dichiara don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, ricordando la scomparsa del presidente emerito della Pontificia Accademia pro Vita.
Il cardinale Sgreccia, prosegue Angelelli, “ha saputo promuovere efficacemente l’integrazione tra dottrina cristiana e materie scientifiche, insegnando che la Chiesa può legittimamente parlare di scienza e lo può fare con cognizione di causa, con scrupolo scientifico, con intelligenza e fede nell’umano”.
“La sua missione in seno alla Chiesa e al Magistero è stata incentrata sull’etica del rispetto della vita, presupposto di un equilibrio molteplice e, in questa prospettiva, per primo ha compreso e analizzato questioni e tematiche che hanno visto uno sviluppo esponenziale negli anni successivi, leggendo con lungimiranza profetica i segni dei tempi”.
“Tra i tanti insegnamenti che ci lascia – conclude il direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute -, ricordiamo oggi la sua ferma convinzione che nel dialogo costante e fondato sulla ragione sia possibile ancora promuovere una scienza retta. Una scienza che faccia sì che sia valido e buono ogni intervento nell’uomo se rispetta la vita e la dignità della persona, se contribuisce al suo arricchimento, perché, per usare le sue parole: è bene comune quello che passa attraverso il bene di ogni persona, a cominciare dai più fragili”.

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