Comunicazioni sociali: mons. Frisina (Roma), “la rete strumento per diffondere la bellezza del Vangelo”

“Nei 18 anni, in cui sono stato rettore della chiesa degli artisti, ho capito che i confini sono per tutti eccetto che per gli artisti. Non hanno porte chiuse, muri. La passione per l’arte e la musica è il loro strumento per entrare in connessione con l’altro. Chiunque esso sia”. Lo ha affermato ieri sera mons. Marco Frisina, compositore, direttore di coro e orchestra, ricevendo il premio Paoline comunicazione e cultura 2019, durante l’incontro sul tema della 53ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, “Siamo membra gli uni degli altri (Ef 4,25). Dalle social network communities alla comunità umana”, celebrata lo scorso 2 giugno.
La riflessione a più voci, promossa dall’Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi di Roma e dalle Paoline onlus, ha avuto il patrocinio del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede e della Cei.
Secondo mons. Frisina comunicare significa “portare la bellezza del Vangelo, che è una buona notizia come ci dice Gesù, ovunque, senza porci dei confini, proprio come fanno gli artisti. Dove la parola comunicare ci riconduce alle radici cristiane, al suo senso profondo di ‘vivere con’”.
“La rete, se vista come uno strumento per creare relazioni positive, non dev’essere quindi demonizzata. Ma anzi aiutata a diventare sempre più mezzo per diffondere la buona notizia, che non vuol dire negare la realtà ma affrontare gli eventi, le cronache con spirito costruttivo, con verità cercando di accrescere la coscienza civica”, ha concluso.

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