Comunicazioni sociali: Foa (Rai), “il servizio pubblico strumento per contrastare la dispersione di informazioni della rete”

“Ci sono due correnti. Una che esalta la rete, l’altra che la denigra. Papa Francesco ci propone, invece, una riflessione molto autentica perché ci dice: è inutile che ci scagliamo contro di essa. Dobbiamo viverla nel senso più profondo, saperla indirizzare nella strada della verità, renderla strumento per creare rapporti autentici, fatti di sguardi, incontri, volti”. Così si è espresso Marcello Luigi Foa, presidente della Rai, intervenuto, ieri sera, a Roma all’incontro sul tema della 53ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, “Siamo membra gli uni degli altri (Ef 4,25). Dalle social network communities alla comunità umana”, celebrata lo scorso 2 giugno.
La riflessione a più voci, promossa dall’Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi di Roma e dalle Paoline onlus, ha avuto il patrocinio del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede e della Cei.
Il presidente Foa, nel sottolineare come il messaggio del Papa ruoti attorno a due parole chiave – “solitudine, nel senso che l’uomo per sua natura non vuole essere solo, e comunità, che sono la risposta all’abuso della rete” -, ha parlato di uno dei grandi limiti di essa: “La dispersione assoluta dell’informazione”. “In questo contesto il servizio pubblico si rivela un mezzo fondamentale per scattare una fotografia della società di oggi. La sfida – ha concluso – è raggiungere un pubblico sempre più ampio evitando di assecondare pulsioni come l’odio e il rancore”.

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