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Commissione Ue: “reagire alle sfide”. Moscovici, “impegno per applicazione intelligente del Patto di stabilità e crescita”

Bruxelles, 5 giugno: il commissario Pierre Moscovici interviene in sala stampa al palazzo Berlaymont

(Bruxelles) Le raccomandazioni presentate oggi dalla Commissione Ue “offrono agli Stati membri orientamenti per reagire in modo adeguato alle sfide economiche e sociali persistenti e a quelle nuove, e per conseguire obiettivi comuni fondamentali”. In generale l’esecutivo invita, in un quadro di rallentamento della crescita mondiale, a rilanciare “le riforme strutturali, dando la precedenza a quelle destinate a una crescita sostenibile e inclusiva”. Gli Stati membri “dovrebbero inoltre promuovere la convergenza sociale in conformità del pilastro europeo dei diritti sociali”. Dall’avvio della procedura del “semestre europeo”, nel 2011, gli Stati membri “hanno compiuto almeno qualche progresso nell’attuazione di oltre due terzi delle raccomandazioni specifiche per paese loro indirizzate. La maggior parte dei progressi è stata conseguita nei servizi finanziari e nelle politiche dell’occupazione, mentre le raccomandazioni riguardanti l’ampliamento della base imponibile, l’assistenza sanitaria e la concorrenza nel settore dei servizi registrano un tasso di attuazione particolarmente basso”.
Per il capitolo degli squilibri macroeconomici, “alcuni Stati membri continuano a registrare livelli storicamente elevati di debito privato e pubblico, che riducono il margine di manovra per assorbire shock negativi. In altri Stati membri si profila un possibile surriscaldamento legato alla crescita dinamica dei prezzi degli alloggi e all’aumento del costo del lavoro per unità di prodotto. Tutti gli Stati membri hanno bisogno di misure supplementari per rafforzare la produttività, incentivare gli investimenti e promuovere la crescita potenziale”. Pierre Moscovici, commissario per gli affari economici e finanziari, sottolinea: “Ribadiamo il nostro impegno per un’applicazione intelligente del Patto di stabilità e crescita: le nostre decisioni non si basano su un’applicazione meccanica o formale delle regole, bensì sulla loro utilità o meno per la crescita, l’occupazione e l’equilibrio delle finanze pubbliche”.

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