Santa Sede-Cina: “non si pongano in atto pressioni intimidatorie nei confronti delle comunità cattoliche non ufficiali”

“Nell’attesa di poter giungere attraverso un franco e costruttivo dialogo tra le due parti, come accordato, ad una modalità di registrazione civile del clero più rispettosa della dottrina cattolica, e quindi della coscienza delle persone coinvolte”, la Santa Sede – negli Orientamenti pastorali circa la registrazione civile del clero in Cina, diffusi oggi – chiede che “non si pongano in atto pressioni intimidatorie nei confronti delle comunità cattoliche ‘non ufficiali’, come purtroppo è già avvenuto”. Infine, la Santa Sede “ha fiducia che tutti possano accogliere queste indicazioni pastorali come uno strumento per aiutare coloro che si trovano a dover fare scelte non facili, a compierle con spirito di fede e di unità. Tutti – Santa Sede, vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e fedeli laici – sono chiamati a discernere la volontà di Dio con pazienza e umiltà in questo tratto del cammino della Chiesa in Cina, segnato da tante speranze ma anche da perduranti difficoltà”. Scendendo nel dettaglio dei casi particolari, la Santa Sede “comprende e rispetta la scelta di chi, in coscienza, decide di non potersi registrare alle presenti condizioni. Essa rimane loro vicina e chiede al Signore di aiutarli a custodire la comunione con i propri fratelli nella fede, anche di fronte alle prove che ciascuno si troverà ad affrontare”. Non mancano, nel testo, le raccomandazioni per il vescovo, affinché “nutra e manifesti pubblicamente la propria stima per i presbiteri, dimostrando fiducia e lodandoli se lo meritano; rispetti e faccia rispettare i loro diritti e li difenda da critiche infondate; dirima prontamente le controversie, per evitare che inquietudini prolungate possano offuscare la fraterna carità e danneggiare il ministero pastorale”, come dispone il direttorio per il ministero pastorale dei vescovi. Per la Santa Sede, inoltre, “è importante che anche i fedeli laici non solo comprendano la sopra descritta complessità della situazione, ma anche accolgano con cuore grande la sofferta decisione presa dai loro Pastori, qualunque essa sia. La comunità cattolica locale li accompagni con spirito di fede, con la preghiera e con l’affetto, astenendosi dal giudicare le scelte degli altri, custodendo il vincolo dell’unità e usando misericordia verso tutti”.

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