Arcieparchia Pittsburgh dei Ruteni: card. Sandri, “coltivare tutti i passi necessari a vivere la comunione”. A febbraio 2020 vescovi orientali Usa in visita ad Limina

La “Gerarchia rutena negli Stati Uniti, come pure possiamo dire di quella di tutte le altre Chiese orientali cattoliche nel corso dei decenni”, “nacque dal desiderio che non ci fosse nessuno dei fedeli privo dell’assistenza pastorale e della vicinanza della Chiesa: ciascuno di loro non era anzitutto uno straniero o un immigrato, ma un figlio da cercare e da amare”. Lo ha sottolineato, ieri, il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, nella Divina Liturgia pontificale in occasione del Giubileo d’oro dell’Arcieparchia metropolitana di Pittsburgh dei Ruteni, nella cattedrale di Pittsburgh. “L’esistenza stessa delle prime comunità, ora diventate Eparchie ed Arcieparchie, è nata dall’identità più profonda della Chiesa, che è essere la prossimità e la vicinanza di Dio all’esistenza di ogni uomo, villaggio per villaggio, territorio per territorio, nelle profondità della terra per gli uomini in miniera come nelle altezze dei primi grattacieli che allora si iniziava a costruire col contributo di molti lavoratori provenienti dall’estero”, ha aggiunto il porporato.
Rivolgendosi alla Chiesa Bizantino Ruteno degli Stati Uniti, il card. Sandri ha indicato un compito: “Coltiviamo la memoria, riscopriamo le radici, nella libertà ritrovata in Europa e in quella custodita da sempre negli Stati Uniti, ma non meno insidiata dai venti che vogliono imporre visioni sulla vita e sul rispetto della dignità dell’uomo, pensiamo alla collaborazione che può esistere tra le Chiese che da un parte o dall’altra dell’Atlantico custodiscono la medesima tradizione”. Per il porporato, “riscoprire le origini significa anche pensare ai luoghi dove oggi vivono i vostri fedeli: un giorno essi raggiunsero gli Stati Uniti per lavorare nelle miniere, oggi forse molti di loro stanno seguendo i flussi interni che per motivi economici si muovono verso Sud, in Texas, in Florida o in altri Stati. Continuare a vivere la vocazione e l’identità della Chiesa Bizantina Rutena negli Stati Uniti significa allora continuare a pensare e mostrare la prossimità e la vicinanza ai vostri figli oggi, significa continuare ad essere missionari”. E “perché sia significativa la nostra testimonianza di fronte al mondo e anche tra le altre confessioni cristiane, dobbiamo coltivare tutti i passi necessari a vivere la comunione. Nel rispetto delle diverse provenienze e tradizioni o appartenenze a Chiese patriarcali, arcivescovili maggiori o metropolitane sui iuris, la famiglia bizantina negli Stati Uniti è grande: oltre ai Ruteni, ci sono i Melkiti, gli Ucraini, i rumeni”. Nel prossimo mese di febbraio, ha concluso il cardinale, “i vescovi orientali degli Stati Uniti verranno a Roma in visita ad Limina: sarebbe bello che quelli che ho citato potessero portare come regalo l’impostazione di un lavoro di revisione comune delle traduzioni liturgiche in inglese, in modo che da molte voci, la lode di Dio possa levarsi nella comunione di una sola lingua”.

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