Università: 34 atenei italiani nel QS World University Ranking. Al terzo posto in Europa

Sono ben 34 gli atenei italiani inclusi nell’edizione 2020 del QS World University Ranking, una delle più note e prestigiose classifiche universitarie al mondo. Il nostro sistema universitario  guadagna posizioni a livello internazionale e si conferma tra i migliori in Europa. Rispetto all’anno scorso sono 4 le new entry: Politecnico di Bari, Università degli Studi di Salerno, Università degli Studi di Udine, Università degli Studi di Parma. Superando Francia e Spagna, il nostro Paese si piazza al terzo posto in Europa, dopo Regno Unito e Germania, per numero di università presenti. Tra i 34 atenei che compaiono nel ranking, inoltre, ben 14 hanno migliorato la loro posizione rispetto alla precedente edizione, mentre 11 sono rimaste stabili. Nel suo complesso, il sistema universitario italiano mostra ottimi risultati in particolare negli indicatori che misurano la reputazione accademica e le citazioni dei risultati di ricerca (tra i più importanti indicatori del ranking: insieme compongono il 60% della valutazione complessiva). “I numeri difficilmente mentono – dice Gaetano Manfredi, presidente della Crui (Conferenza dei rettori) – e quelli di quest’anno confermano ciò che ormai la Crui dice da anni. Docenti, ricercatori e personale dei nostri atenei costituiscono una realtà competitiva, che produce formazione e ricerca di qualità a fronte di un investimento pubblico e privato fra i più bassi in Europa”. Di qui l’auspicio che “questa ennesima conferma spinga il Paese a credere maggiormente nel valore delle nostre Università come determinante leva di crescita”. Il QS World University Rankings è una delle più note classifiche universitarie mondiali; si basa su una ricerca rigorosa che include le opinioni di 94mila docenti, accademici e ricercatori e di 44mila manager e direttori delle risorse umane; comprende l’analisi di 11,8 millioni di pubblicazioni scientifiche, di 100 milioni di citazioni e i dati sulla distribuzione di 23 millioni di studenti e di circa 2 milioni di docenti e ricercatori.

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