Sanità: Petralia (Aopi), “carenza infermieri ma garantite qualità e sicurezza”. Ripa di Meana (Fiaso), “abbiamo fatto un miracolo ma serve piano assunzioni e ammodernamento tecnologico”

“L’aumento anche di un solo paziente del carico di lavoro infermieristico e quello del 10% della attività che non si è riusciti a svolgere sono elementi associati dalla letteratura rispettivamente al 7 e al 16% di rischio di mortalità a 30 giorni dal ricovero di pazienti sottoposti a comuni interventi chirurgici”. Lo sostiene Paolo Petralia, presidente Aopi, l’Associazione degli ospedali pediatrici italiani aderente alla Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie pubbliche) e Dg dell’Irccs “Gaslini” di Genova che ha partecipato ad un’indagine sull’impatto dell’assistenza infermieristica sulle cure in pediatria. Lo studio, realizzato dai ricercatori del Gruppo di studio italiano RN4CAST@IT-Ped, verrà presentata questo pomeriggio al Senato. Confermando e commentando i dati del report, Petralia osserva come “una buona organizzazione aziendale possa sopperire in buona parte alle carenze di personale e permettere di garantire comunque una buona qualità delle cure e la messa in sicurezza dei pazienti”. “I risultati dell’indagine, pur focalizzati su un aspetto particolare e delicato dell’assistenza com’è quella rivolta ai più piccoli, mostrano ancora una volta che senza il contributo fondamentale dei professionisti e di un management all’altezza il nostro Ssn sarebbe già naufragato da un pezzo”, rilancia il presidente di Fiaso, Francesco Ripa di Meana. “Abbiamo fatto un miracolo operando tra ristrettezze economiche e di personale. Ora – conclude – occorre cambiare passo, dando priorità a un grande piano per le assunzioni e per l’ammodernamento tecnologico delle strutture”.

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