Funerali Zeffirelli: card. Betori, “Firenze oggi gli manifesta gratitudine, orgogliosa di lui”

“Al Signore Gesù Franco Zeffirelli consegna anche la sua radicata fiorentinità. Solo chi è o diventa davvero fiorentino può comprendere la grazia e il tormento di essere impregnato della storia grande e del carattere complesso di questa città”. Lo ha sostenuto il card. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nelle esequie stamattina, nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, di Franco Zeffirelli. “Tutto questo il maestro ha espresso in una vita che ha portato lui e le sue opere in tutti gli angoli del mondo, ma in cui egli si è sempre sentito figlio di questa città, ne è stato testimone del suo volto più bello e glorioso, quello rinascimentale”, ha aggiunto il porporato. Per questo “la città, anche accogliendolo per l’ultimo suo saluto nella sua cattedrale, oggi gli manifesta gratitudine, orgogliosa di lui”, ha osservato l’arcivescovo.
“Questa nostra celebrazione, come accade per le esequie di ogni credente, non è solo proclamazione di fede, memoria grata, ma anche invocazione di misericordia. Di perdono e misericordia abbiamo bisogno tutti di fronte al mistero di Dio – ha proseguito -. Ne era ben consapevole Franco Zeffirelli, che parlando di sé si collocava nell’orizzonte della fede, ‘quella alla quale mi sono aggrappato nei momenti difficili, da peccatore certo, ma soprattutto da uomo che ha sempre riposto la fiducia nel Signore’”. “Parole che sentiamo di poter e dover condividere, sia nel riconoscimento delle fragilità, sia nell’aspirazione all’affidamento al Signore”, ha evidenziato il porporato, che ha concluso: “Alla paternità di Dio, che è ben oltre e sana ogni paternità umana, affidiamo il nostro fratello Franco, perché i riflessi della bellezza eterna che egli ha diffuso tra noi siano ora da lui contemplati in pienezza per l’eternità”.

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