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Rappresentanti pontifici: card. Parolin, “Il nostro operato deve essere sempre esemplare e la nostra condotta cristallina”

“Siamo costantemente invitati a vigilare sul nostro rapporto con la legge. Soprattutto la legge canonica, senza escludere anche la legge civile”. È l’invito del cad. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, durante l’omelia della Messa di apertura della riunione dei rappresentanti pontifici – che domani incontreranno il Papa – celebrata nella basilica di San Pietro. “Il nostro operato di rappresentanti della Santa Sede deve essere sempre esemplare e la nostra condotta cristallina”, ha proseguito il cardinale, ricordando, sulla scorta del Codice di legge canonico, che la legge suprema è la salvezza delle anime,  in obbedienza a quanto sosteneva Gesù: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato”. “Il nostro servizio e tutti i sistemi giuridici presenti nel mondo sono (o dovrebbero essere) indirizzati al bene dell’uomo e di ogni uomo”, il monito di Parolin: “Al rispetto dei suoi diritti, alla costruzione di una società più giusta, ad una convivenza nella pace. Questo, tra l’altro è l’ambito dell’azione diplomatica della Santa Sede. La legge deve essere sempre e solo a servizio dell’umanità!”.  L’esempio additato è quello di Gesù, definito da San Paolo “pio trasgressore”: “pio”, in quanto fedele osservante della Legge mosaica, “trasgressore”, in quanto “la supera in meglio, riconducendola al suo cuore pulsante: il comandamento dell’amore”. “La Legge è rimasta mummificata, fissa, immobile, pur dilatandosi oltre misura”, ha commentato Parolin: “Gesù le restituisce il movimento, la leggerezza, ne rivela le possibilità. La Legge imprigionata nelle forme, che ha raggiunto dimensioni spropositate, è una Legge de-formata, che non manifesta più le intenzioni di Dio, il piano del suo amore. Gesù la libera da queste ingessature sclerotizzanti, da queste armature esteriori, ne fa esplodere le contraddizioni, ne fa avvertire il senso, l’anima, la logica di fondo, ne rivela le conseguenze, la ricchezza e le potenzialità per il presente. Insomma, le restituisce il dinamismo rimasto congelato”.

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