Ordinariato militare: Assisi, al convegno cappellani si dibatte su educazione sessuale e percorsi di sviluppo

“Educazione sessuale: fondamenti, criteri e percorsi di sviluppo”. Questo il tema dibattuto oggi nell’ambito del convegno di aggiornamento pastorale per i sacerdoti cappellani militari, dal titolo “L’educazione Sessuale nell’insegnamento cristiano”, in corso alla Domus Pacis di Assisi. A parlarne, riferisce un comunicato dell’Ordinariato militare per l’Italia (Omi), è stato Domenico Bellantoni, psicologo e psicoterapeuta, docente all’Università Salesiana di Roma. Sia nella relazione della mattinata, “Il corpo umano: Epifania del progetto d’amore di Dio” che in quella della sessione pomeridiana, “piste psicoeducative di intervento”, il relatore ha messo in risalto come “il raggiungimento di un equilibrio da un punto di vista socio-affettivo, relazionale e sessuale rappresenta un traguardo fondamentale per ogni persona, in particolare per coloro che, a diverso titolo, sono impegnati nell’educazione delle nuove generazioni a titolo professionale e a-professionale. In tal senso, questa esigenza va riconosciuta e accolta anche nella figura del sacerdote e, in particolar modo, del cappellano militare che si rivolge specificamente a tantissimi giovani, uomini e donne, impegnati in un servizio altamente qualificato, responsabilizzante e, al contempo, fonte di stress”. Bellantoni ha sottolineato inoltre: “Va considerato che ogni educazione che si rivolga all’ambito socio-affettivo e sessuale, a motivo della centralità e della profondità di tale dimensione della persona umana, non potrà che qualificarsi come una formazione della persona, come agente libero e responsabile, nell’affinamento di una coscienza che sia aperta ai valori e all’orientamento a un senso capace di integrarne la condotta e di valorizzarne pienamente ricchezze e risorse individuali”. “Certamente – ha concluso Bellantoni – la fede in Dio può rappresentare quell’orizzonte di senso capace di dare direzione alle proprie scelte, al proprio progetto di vita e alle proprie condotte, garantendo a queste coerenza con i principi religiosi e spirituali dichiarati e professati”.

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