Kosovo: visita del cardinale Parolin. Messa a Prizren, “comunità vivace in una terra crocevia di popoli”. Oggi l’incontro con le autorità politiche

Nel pomeriggio di domenica 9 giugno il Segretario di Stato Vaticano ha proseguito il suo viaggio in Kosovo con tappa a Prizren, la capitale storica del cattolicesimo locale dove è stata riaperta dopo importanti lavori di restauro la cattedrale della B.V. Maria Ausiliatrice. Alla celebrazione erano presenti il vescovo Theodosije di Raska-Prizren, rappresentante della Chiesa ortodossa serba, e il rappresentante della comunità islamica. Nella sua omelia, il porporato ha ricordato come “la vostra comunità cristiana, per quanto piccola, sta dando il suo valido contributo alla crescita morale e spirituale del popolo kosovaro”. “È una comunità vivace, inserita da secoli in un contesto multi-religioso e multiculturale, in una terra che è crocevia di culture e di popoli, che è stata capace di mantenere vivi i valori della fede e della vita cristiana anche in epoche particolarmente difficili, quando la libertà religiosa era di fatto impedita”. Dopo il cardinale ha ricordato i 38 martiri di Albania e Madre Teresa di Calcutta, quali “modelli di santità della Chiesa locale”. Riferendosi alla solennità della Pentecoste, il Segretario di Stato ha detto che ”non ricorriamo abbastanza a questa fonte di consolazione che è lo Spirito Santo. Molte volte, anzi, cerchiamo altrove la consolazione, nelle false sicurezze: nella ricchezza, nei piaceri, ci lasciamo dominare dalle cose della carne”.
Parolin ha affermato inoltre che “il cristiano non è un supereroe, uno che fa cose straordinarie o miracolistiche, ma uno che sa amare, che sa ascoltare la Parola di Dio e regalarne il segreto nell’amore”. Durante la celebrazione il cardinale Parolin ha presieduto il rito della riconsacrazione della cattedrale. Oggi invece, il Segretario di Stato incontra il presidente Hashim Thaci e il primo ministro Ramush Hardinaj.

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