Diocesi: Teramo, sabato al santuario di S. Gabriele veglia mariana internazionale con il card. Parolin. Collegamento satellitare con giovani da tutto il mondo

Prenderà il via alle 16 di sabato pomeriggio la veglia mariana internazionale guidata dal card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, nel nuovo santuario di S. Gabriele dell’Addolorata a Teramo. Per il secondo anno consecutivo migliaia di fedeli pregheranno il rosario in collegamento satellitare con le diocesi di Czestochowa (Polonia), Montevideo (Uruguay), Nitra (Slovacchia), Nairobi (Kenya) e Hyderabad (India). Il programma prevede alle 16 l’inizio del collegamento video. Da S. Gabriele ci sarà l’introduzione liturgica, l’ingresso della croce, dell’icona mariana, delle bandiere dei Paesi collegati e il saluto dei giovani presenti al santuario di S. Gabriele. Dalle sedi estere ci saranno i saluti e la testimonianza da Montevideo, dove nella parrocchia Stella Maris l’arcivescovo card. Daniele Fernando Sturla Berhouet, guiderà la preghiera. Saluti e testimonianze anche dalla chiesa della Visitazione di Maria Santissima a Nitra (Slovacchia), dove sarà presente il vescovo Villiam Judàk, e dall’aula magna della Catholic University of Eastern Africa a Nairobi (Kenya), dove insieme al cappellano Boniface Mungai saranno presenti anche giovani universitari e un centinaio di giovani sacerdoti provenienti dalle varie diocesi keniane. Dal St. John’s Regional Seminary Campus si collegherà mons. Thumma Bala, arcivescovo di Hyderabad (India), in preghiera con i giovani e i laici della diocesi. Dopo la testimonianza di un giovane da S. Gabriele, alle 17 inizierà il rosario dalle varie sedi. Il momento di preghiera si concluderà con la benedizione di una grande croce, che sarà issata sulla cima del Corno Piccolo dagli Alpini che hanno partecipato ai soccorsi negli ultimi eventi sismici del Centro Italia. Verrà benedetta anche la prima pietra del Sentiero dei Santi, percorso identitario di 39,26 chilometri, che partirà dal santuario di S. Gabriele dell’Addolorata e arriverà a quello di S. Pietro della Ienca, situato sotto il massiccio del Gran Sasso, nei luoghi dove Papa Giovanni Paolo II tanto amava raccogliersi.

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