Papa in Macedonia: messa a Skopje, “il Signore sfida la ristrettezza dei nostri calcoli, la mediocrità delle nostre aspettative e la superficialità dei nostri intellettualismi”

“Il Signore è venuto per dare vita al mondo e lo fa sempre in un modo che riesce a sfidare la ristrettezza dei nostri calcoli, la mediocrità delle nostre aspettative e la superficialità dei nostri intellettualismi; mette in discussione le nostre vedute e le nostre certezze, invitandoci a passare a un orizzonte nuovo che dà spazio a un modo diverso di costruire la realtà”. Con queste parole il Papa ha commentato l’episodio evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci, al centro dell’omelia della prima e unica Messa celebrata in Macedonia, a cui hanno assistito migliaia di persone, scortandolo lungo gli ottocento metri che lo separavano dal luogo del Memoriale di Madre Teresa e accogliendolo festosamente nei giri in papamobile scoperta attorno all’area della piazza. “Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete”, le parole di Gesù commentate da Francesco: “Tutta quella gente scoprì che la fame di pane aveva anche altri nomi: fame di Dio, fame di fraternità, fame di incontro e di festa condivisa”. “Immaginiamo per un momento quella folla”, l’invito del Papa: “Qualcosa era cambiato. Per qualche istante, quelle persone assetate e silenziose che seguivano Gesù alla ricerca di una parola sono state in grado di toccare con le loro mani e sentire nei loro corpi il miracolo della fraternità capace di saziare e di far sovrabbondare”. La Macedonia del Nord conta due milioni di abitanti, due terzi dei quali ortodossi e un terzo musulmano. I cattolici sono circa 15mila.

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