Maltempo: nei campi oltre due miliardi di danni. La cooperazione scrive al governo

È di oltre due miliardi il primo bilancio dei danni determinati dal maltempo con pesanti ripercussioni sulla frutta di stagione. Lo dice Alleanza Cooperative Agroalimentari che ha segnalato la situazione al Ministero per le politiche agricole. “Il caso più emblematico – si legge in una nota -, è quello delle ciliegie, che ad oggi sono ancora assenti. Pesantemente colpite dalla pioggia e dalla grandine, in molte zone della Puglia o non vengono raccolte oppure giacciono nei campi danneggiate dall’acqua. I produttori possono solo sperare che il tempo migliori”. Da qui la lettera firmata dal presidente Giorgio Mercuri nella quale si legge: “Siamo fortemente preoccupati per la tenuta delle aziende agricole che non possono essere lasciate sole ad affrontare questi cambiamenti climatici epocali”.
Alla base di tutto “il clima assolutamente anomalo, con basse temperature e piogge autunnali, sta mettendo in ginocchio il comparto ortofrutticolo, con forti ripercussioni in termini di mancata commercializzazione in tutta la penisola, per via della distruzione pressoché completa delle raccolte precoci di albicocche, cui si aggiungono problemi anche alle fragole e alle pere”.
Ingenti danni anche “alle colture orticole, con ritardi nella raccolta del pisello e nella semina del mais a causa degli allagamenti dei campi. Preoccupa la campagna del pomodoro da industria: le fasi di trapianto delle piante, specie nelle province di Foggia, Piacenza, Parma, Modena, Ferrara e Ravenna sono state interrotte a causa delle frequenti bombe d’acqua, mettendo così in discussione i programmi, con il rischio che non vengano più rispettati”. Altra produzione fortemente compromessa è quella del miele. E “perdite si contano anche nel settore lattiero-caseario: per via del maltempo è saltato il primo taglio del fieno e l’approvvigionamento del foraggio è diventato problematico e costringe gli allevatori a spendere dei soldi per acquistare fuori ciò che non è riuscito a produrre quest’anno. Considerata la produzione di latte nazionale pari a 120mila tonnellate di latte, la filiera potrebbe perdere più di 120 milioni di euro, considerando un euro a quintale”.
I danni causati dalle avversità atmosferiche, inoltre, incideranno pesantemente anche sulla produzione dei cereali, destinata a subire un drastico ridimensionamento in termini quantitativi.

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