Giornalismo: mons. Lorefice (Palermo), “c’è bisogno di uomini liberi, di testimoni e martiri della verità”

Nel mondo dell’informazione e della comunicazione “c’è bisogno di uomini liberi”. E anche se “essere liberi ha un costo, specie oggi che si va verso il ‘like’, anche in politica”, occorre “essere testimoni e martiri di verità”. Lo ha evidenziato mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, che è intervenuto all’incontro promosso a Palermo, nella sede dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia in occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebrerà domenica 2 giugno. “Il giornalista è un uomo politico, nel vero autentico senso del termine. I giornalisti, uomini e donne, sono liturghi della comunità umana. Come i preti avete una grande responsabilità”, ha detto mons. Lorefice ricordando che “ci possono essere liturghi consapevoli e veri e altri che camminano nella falsità e nella perdizione”. “Bisogna fare una scelta di campo”, ha scandito l’arcivescovo per il quale preti e giornalisti hanno “il mandato di costruire il bene nella comunità”. “Non può essere libera la comunicazione oggi, perché ci sono i grandi poteri e localmente altri poteri più piccoli”, ha ammesso. Occorre dunque “la vocazione all’autentica libertà”. Spesso, ha spiegato, “ci si coinvolge e ci si compromette, tradendo la storia dal basso. È il peccato, non detto in senso moralistico”. “Qui non si fa distinzione tra cattolico e non cattolico, smettiamola di fare distinzioni”, è stato l’invito di mons. Lorefice per il quale “è tempo di faticare e di avere l’audacia della fatica”.

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