Custodia del creato: don Bonetti, (Coldiretti), “valorizzare le superfici boschive amministrate dalle diocesi”

“L’Italia è tra i Paesi europei più ricchi di biodiversità. Presenta in assoluto il più alto numero di specie vegetali (circa il 50%) e animali (un terzo). Dobbiamo custodire questo straordinario patrimonio. In tale direzione credo che la Chiesa italiana possa fare molto attraverso una destinazione soprattutto sociale delle sue terre”. Ad affermarlo don Paolo Bonetti, consigliere ecclesiastico della Coldiretti, intervenendo a Roma al XVI Seminario di studio sulla Custodia del creato, promosso dall’Ufficio nazionale problemi sociali e lavoro della Cei, in collaborazione con la Confederazione nazionale Coldiretti. Il Seminario, nell’anno del Sinodo dell’Amazzonia, esamina, a partire da una prospettiva teologica, la rilevanza delle foreste come importante fonte di biodiversità.
Don Paolo Bonetti, a margine del convegno, ha sottolineato il duplice obiettivo di questa giornata: “Da un lato, la Chiesa cerca, attraverso iniziative come questa, di sensibilizzare la comunità a ripensare al valore della biodiversità e dell’agro-biodiversità; dall’altro, di promuovere la valorizzazione delle superfici boschive amministrate dalle diocesi”. “Proprietà – ha proseguito – talvolta dormienti o abbandonate, che invece sono ricche di risorse naturali legnose, capaci di creare reddito, occupazione e solidarietà proprio per le comunità che le vivono”.
Il consigliere ecclesiastico della Coldiretti, nel ribadire l’importanza di favorire politiche in grado di generare alleanze tra produzione e capitale naturale, ha infine ricordato come “in Italia vi siano però anche numerose esperienze virtuose di gestione sostenibile dei boschi, come quella della diocesi di Reggio Calabria, che ha permesso inoltre di creare nuova occupazione per i giovani”.

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