Diocesi: Sora, inaugurato ad Atina il Banco delle opere di carità. Fornirà cibo a seimila persone

“Un segno profetico, che testimonia la possibilità di agire concretamente e con professionalità, trasparenza, onestà a favore dei poveri, come esercizio di carità, via per l’evangelizzazione”: lo ha affermato il vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, mons. Gerardo Antonazzo, inaugurando ad Atina (Fr) il Banco delle opere di carità del Lazio, promosso da Caritas diocesana di Sora e cooperativa sociale “La Speranza”. “Nessuno di noi può evitare i poveri, quelli che ci cercano ma ancor più quelli che non ci cercano per discrezione, imbarazzo, riservatezza – ha aggiunto mons. Antonazzo –. Ciò lascia pensare che i bisogni siano molti più di quelli che possiamo quantificare”. L’attività, già operativa da un anno, è stata realizzata con il sostegno dell’associazione di volontariato nazionale “Banco delle opere di carità”, che raccoglie, dalle filiere della produzione alimentare, derrate che poi vengono distribuite ai centri locali di assistenza per il sostentamento di persone in difficoltà. Il presidente nazionale del Banco, Luigi Tamburro, ha partecipato all’inaugurazione, insieme ad autorità civili e responsabili della Caritas diocesana. “Il cuore del progetto è nell’incontro tra persone che si assumono la responsabilità di ‘un’impresa che fa carità’”, ha affermato. “C’è bisogno di una umanità nuova, che sappia vivere la carità, acquisire fiducia, avere cura organizzativa”, ha concluso. La sede di Atina, in via Settignano, collabora con 35 enti del territorio e attualmente fornisce cibo e servizi a 6000 persone.

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