Germania: vescovi tedeschi, i cambiamenti climatici al centro della conferenza annuale “Chiesa nel mondo e missione”

I cambiamenti climatici sono stati al centro dell’annuale conferenza di “Chiesa nel mondo e missione” promossa dalla Conferenza episcopale tedesca. Dal 27 al 29 maggio circa 140 rappresentanti dell’attività che la Chiesa tedesca svolge nel mondo e ospiti giunti dalla regione amazzonica del Brasile, dal Senegal così come da altri Paesi europei, si sono confrontati sulle conseguenze provocate dal surriscaldamento terrestre e si sono interrogati su quali possono essere le strada da intraprendere per invertire la tendenza e fermare i cambiamenti climatici. Nella sua relazione d’apertura, Mojib Latif, metereologo e ricercatore oceanografico ha ricordato come “le conseguenze della crisi climatica si stiano facendo sentire in maniera pesante”. “Molti ecosistemi – ha sottolineato – stanno perdendo la loro funzionalità, il livello del mare sta aumentando e in molte regioni del mondo l’acqua potabile e il terreno coltivabile si stanno riducendo sempre più”. Barbara Hendriks, ex ministro tedesco dell’ambiente, ha fatto presente che “è estremamente importante attuare gli obiettivi che sono stati posti al centro dell’accordo di Parigi: tutti i Paesi devono intensificare i loro sforzi”. Mons. Johannes Bahlmann Ofm, vescovo di Obidos in Brasile, ha ricordato che la crisi climatica non è solo una crisi ecologica, ma anche sociale, culturale, economica e politica. L’arcivescovo di Bamberga, mons. Ludwig Schick, presidente della commissione Chiesa nel mondo e missione, riflettendo sulle iniziative intraprese dalle diocesi per ridurre la produzione di gas serra, ha sottolineato che “molto è stato fatto, ma si può fare ancora molto di più”. E questo intraprendendo nuove iniziative volte a dimostrare – con azioni concrete – come una società attenta all’uomo e all’ambiente sia possibile e realizzabile. “La Chiesa – ha detto mons. Schick – può portare il suo contributo a partire dalle esperienze maturate nel settore della tutela e salvaguardia del creato”. L’auspicio dei partecipanti del convegno è quello che su questi temi prenda il via al più presto un dibattito che coinvolga tutta la società, dibattito dal quale nasca un consenso condiviso finalizzato alla creazione di una società più attenta all’ambiente e all’uomo.

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