Diocesi: mons. Oliva (Locri-Gerace) ai sindaci neoeletti, “non tradite la fiducia della gente”, “sui problemi del territorio siate uniti”

“Come vescovo di questa diocesi porgo ai sindaci neoeletti della Locride gli auguri per una buona amministrazione a vantaggio di comunità che sognano guide sagge e attente per il bene di tutti e di ciascuno”. Lo ha scritto mons. Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace, in una lettera indirizzata ai sindaci appena eletti della Locride. “La fiducia che vi è stata accordata è espressione democratica del desiderio di vedere migliorare le proprie condizioni di vita, di offrire specie ai più giovani la gioia e la speranza di abitare questa terra”, ha affermato il presule, che ha ricordato come i sindaci siano “chiamati a rappresentare l’istituzione di governo locale in un contesto non facile, ove la democrazia è a rischio, quando fenomeni come la sfiducia dei cittadini, la pubblica corruzione, la diseguaglianza, lo sfruttamento e la mancanza di lavoro alimentano ed aggravano l’esclusione sociale”. Invitando a “non tradire la fiducia della gente”, mons. Oliva ha esortato i sindaci a “camminare tra la gente” e “coglierne i bisogni”, adempiendo a “un servizio nobile e benemerito, una vera forma di carità sociale”. “Fate sempre in modo che la logica del profitto e gli interessi egoistici, quelli dei propri amici e clientele non mettano a repentaglio la stessa democrazia”, l’invito del presule.
Mons. Oliva ha ricordato ai primi cittadini che “la Chiesa nutre stima nei vostri confronti e volge attenzione al vostro operato”: “Avrete la sua collaborazione – ha assicurato – ma le vostre scelte devono tenere conto dello sviluppo del territorio, delle attese delle famiglie e dei giovani, come anche dei bisogni primari della frange più deboli della popolazione”. Il presule ha auspicato: “Superando la tentazione del localismo e del particolarismo, facendo rete attraverso scelte di condivisione e solidarietà, sulla scia del percorso intrapreso dall’Associazione dei sindaci della Locride, possiate essere sempre più uniti sui gravi problemi della nostra terra”, perché “sui problemi occorre essere tutti uniti, compatti e solidali”.

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