Terzo settore: Fiaschi (portavoce), “dal card. Bassetti un invito ad apprezzare e valorizzare il ruolo degli enti non profit”

Soddisfazione per le parole con le quali il cardinale presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, “ha invitato ad apprezzare e valorizzare il ruolo dei soggetti non profit nelle nostre comunità”. Ad esprimerla al Sir, all’indomani dell’introduzione ai lavori  dell’Assemblea generale dei vescovi italiani pronunciata da Bassetti, è Claudia Fiaschi, portavoce del Terzo settore. Ieri il presidente della Cei ha manifestato preoccupazione nei confronti di “antichi pregiudizi per le attività sociali svolte dal mondo cattolico” ricordando che si tratta di “un mondo di valori e progetti realizzati, di assistenza sociale, di servizi socio-sanitari, di spazi educativi e formativi, di volontariato e impegno civile”, e ha messo in guardia dall’ipotesi di un raddoppio della tassazione sugli enti non profit. Fiaschi ricorda che nella legge di bilancio, lo scorso dicembre, “era stata prevista la soppressione della mini Ires, tassa agevolata che andava a incidere sui soggetti proprietari di grandi patrimoni, soprattutto immobiliari”. Una misura che avrebbe innalzato dal 12 al 24% l’imposizione a carico delle realtà del Terzo settore. Per questo, spiega la portavoce, “abbiamo incontrato  il presidente del Consiglio avvertendo che questo raddoppio avrebbe ucciso una serie di soggetti, e il governo è intervenuto sospendendo il provvedimento”. Secondo Fiaschi, “bene ha fatto il card. Bassetti a sottolineare il clima esistente intorno al mondo del non profit di cui questa vicenda è una spia. Per questo il cardinale invita a non sottovalutare il ruolo che alcuni soggetti hanno nelle nostre comunità e mette in guardia dall’eventuale abolizione di favor fiscali o dal prevedere norme che rischino di comprometterne operatività e continuità di lavoro”. “È fondamentale rimettere sotto la lente di ingrandimento gli aspetti positivi, dire che questi mondi sono importanti per le nostre comunità per le quali mettono a disposizione non solo competenze e professionalità, ma anche passione, volontariato, mobilitazione civica”, prosegue Fiaschi. Si tratta di “un grande patrimonio che non si può mortificare né tantomeno disperdere; è quello che ha consentito al Paese di resistere meglio di altri ad una crisi gravissima che altrimenti lo avrebbe messo in ginocchio”. E oggi, conclude la portavoce del Terzo settore, occorre “incoraggiare le forze di governo che stanno gradualmente comprendendo il valore di questi soggetti, a trovare modi per accompagnarli, sostenerli e confermarli”.

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