Terra dei fuochi: da cooperazione tra ministeri Ambiente e Difesa utilizzo di migliore tecnologia militare per il monitoraggio area

Figlia della firma del piano d’azione di novembre per la Terra dei fuochi è anche una forma mirata di cooperazione tra il ministero dell’Ambiente e della Difesa, che invoca e valorizza il concetto di “duplice uso” delle risorse militari. Oggi, in occasione della riunione in prefettura a Napoli del comitato per l’ordine pubblico e la pubblica sicurezza allargato a Napoli e Caserta, alla presenza tra gli altri del ministro dell’Ambiente Sergio Costa e del sottosegretario Salvatore Micillo, sono stati forniti alcuni particolari: il ministero della Difesa ha deciso di impegnare, oltre quanto già schierato dall’Esercito, anche ulteriori assetti e capacità operative resi disponibili dall’Aeronautica; così oggi, satelliti, aerei, droni, piattaforme terrestri e analisti dei dati immagine coopereranno in un sistema integrato che utilizza il paradigma ben noto in ambito militare, denominato Isr (Intelligence, sorveglianza, ricognizione).
In tale contesto, gli assetti dell’Aeronautica militare saranno impiegati nelle attività di sorveglianza aerea e raccolta informativa su aree ampie o specifici punti di interesse, con l’impiego di sensori provenienti da diverse piattaforme, come sensori elettro-ottici o ad infrarosso in dotazione sia ai velivoli a pilotaggio remoto come il Predator, ma anche ai velivoli AMX, Tornado, Eurofighter ed F35.
In particolare, le attività di rilievo/monitoraggio sono integrate con quelle di “Intelligence”, così da definire i “quesiti” a cui rispondere e conseguentemente i requisiti e le specifiche di ogni missione.
Attualmente è in corso una sperimentazione proprio in Terra dei fuochi, con l’obiettivo di estendere questa attività di monitoraggio e intelligence anche in altre zone di Italia.
In particolare, in un’area di 35 x 35 km sono stati individuati 10 punti di interesse (Poi) su cui sono state dirette specifiche missioni utilizzando diverse tipologie di piattaforme aeree.
Nelle sole ultime due settimane sono state compiute 4 missioni (per un totale di circa 10 ore di volo) e altre sono previste nei prossimi giorni.
I velivoli sinora impiegati sono stati gli Eurofighter Typhoon e gli AMX in dotazione all’Aeronautica militare. Inoltre, per le prossime missioni è stato già pianificato l’impiego dei velivoli a pilotaggio remoto Predator MQ-9.
“Siamo di fronte a una novità assoluta nel panorama mondiale – fanno sapere dal ministero dell’Ambiente -: è la prima volta che tale tecnologia militare viene impiegata per affrontare problematiche ambientali, ponendo sicuramente l’Italia ai primi posti e ai massimi livelli di eccellenza per l’impegno istituzionale in campo ambientale”.
“Noi non molliamo – afferma il ministro Costa – e chiediamo a tutti di considerare la Terra dei fuochi e il suo presidio ambientale e sanitario una priorità del Paese Italia”.

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