Regioni: Lombardia, stamattina un incontro per costruire una legge non “per” ma “con” i giovani

Oltre 70 stakeholders a livello regionale hanno partecipato questa mattina a “La Lombardia è dei giovani: percorsi e riflessioni sulle politiche giovanili per la costruzione di una legge regionale”, un tavolo di lavoro nel quale sono stati presentati i dati del Rapporto Giovani 2019 curato dall’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo.
I saluti istituzionali sono stati affidati all’assessore a Sport e Giovani e all’assessore ad Istruzione, Formazione, Lavoro, oltre che a Paola Bignardi dell’Istituto Toniolo e Virginio Brivio, presidente di Anci Lombardia. Al tavolo dei relatori si sono seduti Alessandro Rosina, professore di Demografia e Statistica sociale all’Università Cattolica (“Il profilo del giovane lombardo”), Benedetta Angiari della Fondazione Cariplo e Antonella Sciarrone, prorettore dell’Università Cattolica (“Le politiche regionali sui giovani: spunti e riflessioni”).
“L’universo giovani è una tematica talmente trasversale da aver bisogno di una cabina di regia tra i giovani e tutti gli attori che si interessano del mondo giovanile. La finalità è di portare a creare la prima legge in Italia dedicata alle Politiche giovanili con un approccio intersettoriale – ha spiegato l’assessore a Sport e Giovani di Regione Lombardia, Martina Cambiaghi -. Vogliamo essere pragmatici e realizzare progetti finalizzati che possano reperire risorse a livello governativo ed europeo per realizzare azioni concrete”.
“La parola d’ordine è una – ha aggiunto -: condivisione per realizzare non una legge per i giovani ma con i giovani. La prima azione è stata la creazione sul sito di Regione Lombardia del Portale giovani. Si tratta di collettore dove abbiamo fatto coinvolgere tutto il mondo under 30”.
Tra le principali priorità identificate durante l’incontro, la cittadinanza attiva, la creatività e l’innovazione, l’autonomia e sostenibilità, senza dimenticare anche il lifelong learning.
Dal Rapporto Giovani 2019 emerge che il lavoro “pragmaticamente viene considerato uno strumento diretto a procurare reddito e per costruirsi una vita familiare. E su queste dimensioni il dato lombardo prevale sul resto del Paese. Più bassi i valori di chi pensa sia una fonte di fatica e stress, ma con valori un po’ più alti del dato nazionale nel Nord e per la Lombardia”. Risulta nel complesso “meno idealizzato” il lavoro tra i giovani lombardi. Inoltre, i giovani lombardi presentano una propensione più bassa alla mobilità territoriale grazie anche alle maggiori opportunità che la regione offre. Maggiore è, coerentemente, la disponibilità a spostarsi all’interno della stessa regione.

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