Pastorale salute: don Proserpio (cappellano Int), “nessun bacchetta magica. Importante è entrare in dialogo”

La relazione diventa farmaco. Da questa considerazione è partito nella sua relazione don Tullio Proserpio, cappellano dell’Istituto Tumori di Milano, all’interno della sessione del convegno nazionale della pastorale della salute dedicata oggi alle ferite. “Gesù è il farmaco – ha ricordato –. Tutti quelli che entravano in rapporto con lui uscivano sanati”. Il cappellano ha portato la sua esperienza quotidiana a contatto con familiari e pazienti colpiti dal dolore della malattia: “Il letto della malattia non è il luogo dove fare catechismo. Allora come avvicinare la persona malata se vogliamo essere farmaco?”. “Di fronte al mistero – ha suggerito – bisogna muoverci con rispetto e anche ammirazione. La prospettiva cristiana non prevede la bacchetta magica”. E allora cosa rispondere davanti al rifiuto di Dio dopo un lutto? “La mia esperienza parla di tante domande dubbi e poche risposte. Importante entrare in dialogo”.

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