Pace: il 17 maggio il premier Conte in visita ai giovani di Rondine Cittadella della Pace

Il 17 maggio il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà in visita a Rondine Cittadella della Pace (Arezzo) per sancire l’impegno dell’Italia alla campagna globale per la riduzione dei conflitti armati e dare sostegno al progetto “Leaders for Peace” che punta a formare “una nuova generazione di leader di pace”. Lo rende noto l’ufficio stampa di Rondine Cittadella della Pace. Alle 11.30 il premier italiano terrà una lezione ai giovani della Cittadella della Pace. Nel corso della visita è atteso l’annuncio della cifra che sarà spostata dal bilancio della Difesa alla formazione di leader di pace come lo stesso Conte aveva detto il 19 febbraio scorso, durante l’incontro con una delegazione dell’associazione a Palazzo Chigi. “Vi garantisco il mio pieno appoggio morale e non mi sottraggo all’impegno. Sono lieto di accettare il vostro invito a Rondine e nell’occasione della mia visita vi dirò quanto saremo riusciti a spostare dal bilancio della Difesa per la formazione di leader di pace”, aveva affermato il premier nell’occasione. Conte aveva firmato l’Appello presentato da Rondine alle Nazioni Unite il 10 dicembre scorso in occasione del settantesimo anniversario della Dichiarazione Universale di Diritti dell’Uomo, nel quale si chiede ai 193 Stati membri dell’Onu di spostare il costo di un’arma dal bilancio della Difesa in una borsa di studio per formare leader di pace. Nei mesi scorsi la campagna aveva già ricevuto il sostegno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della Rappresentante dell’Italia alle Nazione Unite Mariangela Zappia e di Papa Francesco, che in occasione dell’udienza privata dello scorso 3 dicembre, non solo aveva espresso il suo sostegno alla campagna, ma aveva rilanciato con forza l’Appello a tutti i Capi di Stato. “C’è grande attesa per questa visita – afferma il Presidente di Rondine Franco Vaccari – e siamo felici che sia proprio l’Italia a fare il primo passo concreto riconoscendo come emergenziale la questione dei conflitti armati e la necessità di diffondere tra i leader e i cittadini le abilità per trasformare positivamente i conflitti. La campagna è solo all’inizio e l’auspicio per i prossimi tre anni è che questo primo passo possa aprire la strada al sostegno di tutti gli altri Stati membri”.

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