Osservasalute 2018: 24 milioni di malati cronici, nel 2028 più di 25 milioni per oltre 70 miliardi di spesa. Ricciardi, “Ssn cambi paradigma”

Sono quasi 24 milioni gli italiani con una patologia cronica – di questi, 12,5 milioni sono afflitti da multi-cronicità – per una spesa sanitaria che sfiora i 67 miliardi di euro, ma il numero è destinato ad aumentare. Le proiezioni indicano infatti che nel 2028 il numero dei malati cronici salirà a 25 milioni, mentre i multi-cronici saranno 14 milioni. A rivelarlo è l’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane – diretto da Walter Ricciardi e con sede a Roma presso l’Università Cattolica – che oggi ha presentato il XVI Rapporto Osservasalute. Secondo il report, la patologia cronica più frequente sarà l’ipertensione, con quasi 12 milioni di persone affette nel 2028, mentre l’artrosi/artrite interesserà 11 milioni di italiani; per entrambe le patologie ci si attende 1 milione di malati in più rispetto al 2017. Tra 10 anni le persone affette da osteoporosi, invece, saranno 5,3 milioni, 500mila in più rispetto al 2017. Inoltre, gli italiani affetti da diabete saranno 3,6 milioni, mentre i malati di cuore 2,7 milioni. La progressiva crescita di pazienti cronici implicherà un sempre maggiore impegno di risorse sanitarie, economiche e sociali.
“Attualmente – si legge nel report – nel nostro Paese si stima si spendano complessivamente circa 66,7 miliardi di euro per la cronicità; stando alle proiezioni effettuate sulla base degli scenari demografici futuri e ipotizzando una prevalenza stabile nelle diverse classi di età, nel 2028 spenderemo 70,7 miliardi. In generale, le proiezioni della Ragioneria Generale dello Stato prevedono che il rapporto tra spesa sanitaria pubblica e il Pil dovrebbe crescere dal 6,6% del 2017 al 6,8% nel 2030, fino ad arrivare al 7,3% del 2040. In altre parole, dovremmo passare dagli attuali 114 miliardi a 139 miliardi nel 2030 e 168 miliardi nel 2040”.
“Lo scenario che si prospetta – sottolinea Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio – evidenzia che la sfida che il Ssn dovrà affrontare è quella legata alle crescenti fragilità degli anziani, la spesa da sostenere per questo gruppo di popolazione non potrà gravare tutta sul settore sanitario, perché si tratta di prestazioni con una forte connotazione socio-assistenziale”. Secondo il direttore Walter Ricciardi, “per il Ssn è necessario intensificare gli sforzi per promuovere la prevenzione e un cambio di paradigma rispetto all’organizzazione dei servizi di cura, definendo nuovi percorsi assistenziali in grado di prendere in carico il paziente nel lungo termine, prevenire e contenere la disabilità, garantire la continuità assistenziale e l’integrazione degli interventi socio-sanitari”.

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