Movimento cooperativo: Mattarella, dà un “contributo decisivo all’equilibrio del nostro Paese” promuovendo “lo sviluppo di gruppi e persone spesso ai margini”

(Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Quanto avete fatto in questi decenni e quanto fa il movimento cooperativo nel nostro Paese sottolinea che ancora una volta il ruolo fondamentale per le formazioni sociali è dei corpi intermedi che, non a caso, la Costituzione esprime come pilastro portante della vita della Repubblica e sottolinea il ruolo decisivo del terzo settore e l’esigenza di tutelarlo, sottolinea il grande rilievo dell’economia civile”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Roma alla cerimonia di celebrazione del centenario di fondazione della Confederazione cooperative italiane.
Il Capo dello Stato ha ricordato che “nei primi decenni del secolo di attività, il movimento cooperativo ha promosso lo sviluppo di ampie fasce del nostro Paese, sostenendo, promuovendo e consolidando diritti di gruppi e di persone spesso ai margini della vita sociale”. Poi, “dopo le rovine della guerra ha fortemente contribuito alla ricostruzione dell’Italia e quindi alla crescita del nostro Paese nei decenni successivi”.
“Il movimento cooperativo ha costituito, sin dall’inizio, un tessuto di protagonismo e partecipazione”, ha proseguito Mattarella evidenziando come la Costituzione repubblicana, all’articolo 45, “non soltanto riconosce la funzione sociale della cooperazione, ma dà mandato alla Repubblica di sorreggerla, di promuoverla, di svilupparla, cioè di sostenerla”.
Il Capo dello Stato ha poi evidenziato come negli anni siano “intervenuti molti mutamenti, condizioni nuove, e il movimento cooperativo si è mosso cercando di adeguarsi, sempre muovendosi tra le rigide categorie dello statale e del privato, e contrastando l’erronea convinzione che la vita sociale ed economica si possa esaurire nella dicotomia ‘statale e privato’”.
Mattarella ha posto l’attenzione anche sull’impegno per “la cura delle città e il contrasto allo spopolamento di zone interne”. “Tanti borghi appenninici o alpini – ha spiegato – sopravvivono nel nostro Paese per la presenza di cooperative di produzione del lavoro. È un contributo decisivo all’equilibrio del nostro Paese e una frontiera decisiva per la vita del nostro Paese: quella delle zone interne e montane da preservare e mantenere in attività e popolate adeguatamente”.

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