Bambini maltrattati: Cesvi, allarme Sud. Maglia nera a Campania. Emilia Romagna regione più virtuosa

Resta forte il divario tra il Nord e il Sud del Paese per quanto riguarda il rischio di maltrattamento – abusi, violenze e trascuratezza – nei confronti dell’infanzia. È ancora allarme nel Mezzogiorno, dove la Campania rimane in ultima posizione, preceduta da Sicilia, Calabria e Puglia, mentre si riconferma al primo posto come regione più virtuosa l’Emilia Romagna, seguita da Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Toscana. È quanto emerge dalla seconda edizione dell’Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia, “L’ombra della povertà”, realizzato da Cesvi e presentato oggi presso la Camera dei deputati alla presenza di Daniele Barbone, amministratore delegato Cesvi, e Filomena Albano, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, che hanno aperto i lavori. Nel 2019 è dunque la Campania (20ª sia per contesto che per servizi) a chiudere la classifica, preceduta da Sicilia, Calabria, Puglia. Dal confronto con il 2018, emerge il riposizionamento verso il basso di Abruzzo (-2) e Lazio. Si registra invece un progresso del Molise che guadagna due posizioni ed entra a far parte della fascia di regioni con un punteggio al di sopra della media nazionale, in compagnia di Sardegna e Umbria. La regione con la maggiore capacità di fronteggiare il problema del maltrattamento infantile, sia in termini di contesto ambientale che di sistema dei servizi, è anche quest’anno l’Emilia Romagna. Segue Trentino Alto Adige, salito di tre posizioni. Il Veneto è stabile in terza posizione. Emilia Romagna, Veneto, Val d’Aosta, Liguria, Toscana, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige si collocano tra le regioni “virtuose” con bassi fattori di rischio e un buon livello di servizi sul territorio. Tra le regioni “stabili” Lombardia e Piemonte.

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