Diocesi: Termoli, la figura di Carlotta Nobile al centro ieri di un incontro-testimonianza con i genitori e il fratello

La vita e la croce accolta con amore. Così è stata la breve vita di Carlotta Nobile (1988-2013), scelta come “testimone” dal recente Sinodo dei vescovi sui giovani. Della giovane di Benevento morta di cancro a soli ventiquattro anni si è parlato allincontro-testimonianza “Chiamati a una vita bella” con i genitori e il fratello, organizzato ieri alla chiesa del Crocifisso di Termoli dal Centro diocesano vocazioni “La Sorgente” nell’ambito della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. “Una vita bella, appassionata, tesa alla ricerca del vero e del bello in tutte le sue forme – si legge in un comunicato -: storica dell’arte, violinista di successo, direttrice artistica dell’Orchestra da Camera dell’Accademia di Santa Sofia di Benevento, blogger, scrittrice, educata a una fede tradizionale, ma vissuta tra i giovani ‘lontani’ dalla Chiesa; non era parte di un gruppo ecclesiale, di un movimento o di un’associazione cattolica, eppure ha vissuto ‘come se vedesse l’invisibile’ cercando sempre di andare ‘oltre’, fino a quando, durante la malattia scopre la fede, la serenità e la gioia di sentirsi figlia amata dal Padre”. “Nelle significative parole della mamma e del papà e in quelle del fratello Matteo – prosegue il comunicato – è emersa una fede autentica che accompagna ogni situazione; quei diari, il blog e quegli scritti pieni di amore verso gli altri; anche quando, nonostante la malattia, la giovane ha continuato a esibirsi conservando sempre il suo sorriso in tante esperienze come i volontari dei Donatori di Musica che suonano per i pazienti del reparto oncologico dell’Ospedale di Carrara e di altri ospedale italiani”. In una frase: “La fede è tutto”.

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