Giulia di Barolo: mons. Coda (Ist. Sophia), “il suo spirito è quello della Madonna”

(da Torino) “Giulia ci insegna lo stilo giusto con cui fare le cose. Che è lo stile della generatività che non gestisce burocraticamente ma con intelligenza d’amore ma gesta attraverso il crudo e il duro delle situazione concrete, gesta situazioni belle, con tenerezza. Lo stile che privilegia la via del riconoscimento della fragilità propria e altrui. Mai contro, Sempre con l’altro mai senza l’altro”. Lo ha detto mons. Piero Coda, preside istituto universitario Sophia, nell’ambito del convegno “Giulia di Barolo, un carisma per oggi. La generatività è il genio femminile nella Chiesa e nella società”, organizzato dall’Opera Barolo. “Quello di Giulia, è lo spirito di Maria, la madre di Gesù, che ricordiamo nelle parole del Magnificat: ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati”, ha sottolineato mons. Coda che nel suo intervento è partito dalla coessenzialità tra doni gerarchici e doni carismatici elencando poi “quattro profili più uno, quello della generatività” per inquadrare il carisma di Giulia di Barolo nella Chiesa alla luce del Concilio Vaticano II e del pontificato di Papa Francesco.  In particolare mons. Coda ha sottolineato “l’unità nella differenza del maschile e del femminile” pensando anche a santa Teresa D’Avila e santa Caterina da Siena, le prime donne riconosciute dottori della Chiesa nel 1970 e ai passi “fondamentali che Francesco sta mettendo in atto non per dare un contentino alle donne ma per far emergere la missione propria della donna”. E poi il rapporto con la società dell’esperienza di Giulia: “L’arcivescovo Nosiglia ha scritto a proposito di Giulia: ‘Da donna cristiana e pienamente inserita nella società esprime il suo carisma e la sua vocazione istituzionale dando vita a una fondazione, anticipando l’idea della Chiesa in uscita’”, ha concluso mons. Coda.

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