Alan Kurdi: Scalabriniani, “mettere in salvo i naufraghi è un atto dovuto. Trattative politiche non più tollerabili”

I missionari Scalabriniani che operano in Europa ed Africa lanciano oggi un appello ai leader politici italiani ed europei “a compiere semplicemente e urgentemente il proprio dovere: mettere in salvo questi ennesimi naufraghi è un atto dovuto e non è più tollerabile sottostare ad altalenanti trattative politiche sulla pelle di altre persone”. Lo affermano in merito alla vicenda della nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea-Eye che naviga da giorni nel mar Mediterraneo tra le coste italiane e quelle maltesi: 64 le persone soccorse, comprese 12 donne e 2 bambini che attendono l’autorizzazione allo sbarco in un porto sicuro, come previsto dal diritto internazionale. Le notizie che si susseguono lasciano pensare che forse la Commissione europea troverà modo di permettere lo sbarco dei migranti che, ora più che mai, chiedono di non essere rispediti nell’inferno delle carceri libiche, Paese attualmente colpito anche dalle forze di Khalifa Haftar nella capitale Tripoli e in altre città libiche. Gli Scalabriniani richiamano l’Europa “a non continuare a voltare le spalle di fronte al dramma umano in atto che non conosce pause, nonostante certa comunicazione faziosa tenda a ridimensionare il fenomeno, e a decidersi una volta per tutte per l’apertura ordinaria di corridoi umanitari sicuri, riprendendo il salvataggio in mare, come prescrive il diritto internazionale”.

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