Sinodalità: Battocchio (Fttr), “richiede formazione a corresponsabilità, a elaborazione consenso e ad assunzione di responsabilità”

Decisione, consenso, rappresentanza, partecipazione, formazione. Per Riccardo Battocchio, vicepreside e direttore del ciclo di licenza della Facoltà teologica del Triveneto (Fttr), e docente di teologia dogmatica, sono queste le cinque parole chiave del convegno delle Facoltà teologiche italiane, “Sinodalità: una chiesa di fratelli e sorelle che camminano e decidono insieme”, che si terrà a Padova il 12 aprile. In un’intervista pubblicata dal sito della Fttr in vista dell’appuntamento, Battocchio, che ha coordinato il gruppo di lavoro interfacoltà sulla sinodalità, spiega che “ogni cammino sinodale ha come obiettivo il raggiungimento del ‘consenso’” e “non si tratta di mettere tutti d’accordo su un’idea o di appiattire le diverse sensibilità spirituali o teologiche, ma di promuovere il ‘sentire assieme’ nella fede e nella carità. Il senso della fede (sensus fidei fidelium) vive e matura appunto come con-sensus, dentro quella realtà di comunione che è il popolo di Dio, con la varietà dei carismi e dei ministeri in esso presenti”. Strettamente collegati i temi della rappresentanza, della partecipazione e della corresponsabilità, “categorie fondamentali nella vita della chiesa, ma anche in quella della società civile e nelle relazioni politiche”.  Tuttavia, precisa, “non si nasce sinodali: a camminare insieme si impara”. Per questo occorre “una formazione alla partecipazione, alla corresponsabilità, alla elaborazione del consenso e alla assunzione della responsabilità rispetto al consenso raggiunto con un percorso sinodale”. Per Battocchio, “chi è chiamato ad agire con autorità (pensiamo al caso del vescovo o del papa, ma anche a quello del parroco, del superiore o della superiora di una comunità religiosa)” non può non sentirsi vincolato “ecclesialmente” al cammino compiuto” grazie alla partecipazione di molti”.

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