Elezioni europee: Acli, no a sovranismi e chiusure culturali. Europa sia ancora “luogo di sviluppo della persona e della comunità”

“Noi crediamo in una Europa che sia ancora luogo di pieno e libero sviluppo della persona umana e della comunità”. Per questo “rigettiamo ogni tentazione di semplificare un’azione politica riducendola a sola questione finanziaria e burocratica”, ogni “sovranismo e ogni altra tendenza politica che cerchi di indebolire la volontà unitaria”, ogni “chiusura, soprattutto culturale – che non significhi ovvia difesa dai pericoli – perché una società aperta e laboriosa è la miglior garanzia per un avvenire di pace e sviluppo”. È quanto si legge nell’appello “Together we stand, divided we fall”, lanciato oggi dalle Acli – in vista delle elezioni europee del 26 maggio – durante il flash mob promosso in collaborazione con la Kab Bundesverband (il più importante sindacato cattolico tedesco), l’Ecwm (il movimento europeo dei lavoratori cristiani) e le Acli Germania davanti al duomo di Colonia. Tema dell’appuntamento, nel corso del quale è stato inoltre presentato un documento più articolato, “Incontro europeo della società civile. Quattro movimenti dei lavoratori cristiani per il futuro dell’Europa”. Un “lungo, difficile ma entusiasmante cammino di giustizia e di libertà”, quello compiuto in più di 70 anni dall’Europa. “Noi – si legge ancora nell’appello – crediamo in una Europa che sia ancora luogo di pieno e libero sviluppo della persona umana e della comunità, in ogni sua dimensione, sia essa economica, culturale, religiosa e civile. Noi crediamo in una Europa che sappia coltivare una memoria per essere ciò che appartiene alla sua più vera anima. Anche per questa memoria crediamo che i sacrifici fatti per la difesa dei propri confini, siano oggi da trasfigurare in sacrifici per la condivisione della stessa terra, degli stessi processi sociali e normativi”.

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