Diocesi, Palermo, le detenute producono ostie per le celebrazioni eucaristiche

Si chiama “Pane spezzato” il progetto con cui dallo scorso mese di febbraio, all’interno della casa circondariale Pagliarelli di Palermo, sei detenute producono e confezionano le ostie da utilizzare nelle celebrazioni eucaristiche. L’iniziativa è portata avanti dai volontari dell’Azione Cattolica che sono presenti dentro il carcere ormai da tre anni. Il progetto, nato da una proposta del cappellano del carcere fra Loris D’Alessandro, è sostenuto dall’Azione Cattolica diocesana che ha contribuito economicamente all’acquisto delle attrezzature idonee e delle materie prime per la loro realizzazione. Le detenute coinvolte sono sei, di età compresa da 37 ai 50 anni, ma presto saliranno a 8. Le ostie, oltre ad essere utilizzate nelle celebrazioni religiose interne al carcere, verranno distribuite fuori dai volontari dell’Azione Cattolica diocesana che le offriranno alle parrocchie della diocesi che vorranno sostenere il progetto con le loro offerte. Il laboratorio è nato all’interno di due stanze della vecchia cucina della casa di reclusione che sono state opportunamente adattate con i macchinari idonei per il tipo di attività da svolgere. Dopo una prima produzione di 370 ostie che ha superato l’esame di idoneità, adesso l’intenzione è quella di produrre ogni due giorni 500 ostie piccole e 50 grandi. Il servizio impegna le detenute ogni giorno dalle ore 13 alle ore 15.45. “Le donne che partecipano al progetto – afferma fra Loris D’Alessandro – sono persone che hanno accettato subito commosse l’idea di fare questo servizio perché in questo modo cercano di dare un significato profondo a un cammino di fede personale che stanno facendo”.

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