Christus vivit: Kaladich (Fidae), “trasformare la scuola in un bunker è un errore che cerchiamo di evitare”

“Ringraziamo il Pontefice per il documento post-sinodale che parla direttamente ai giovani ma anche a tutto il mondo che ruota intorno a loro, con l’obiettivo di migliorare la crescita morale e culturale. Nell’esortazione, riscontriamo tanti punti di riflessione ed elementi di stimolo su cui la Federazione si concentra da tempo per compiere un lavoro quotidiano. È vero, trasformare la scuola cattolica in un ‘bunker’ è un errore che cerchiamo di evitare aprendo gli istituti a tutti e a tutte le fasce della popolazione, attivando scambi anche internazionali e con i diversi soggetti della società civile”. Lo dice Virginia Kaladich, presidente della Federazione istituti attività educative (Fidae), commentando le parole di Papa Francesco in “Christus vivit”, a proposito della “scuola trasformata in un ‘bunker’ che protegge dagli errori ‘di fuori’”, “espressione caricaturale” della tendenza a “a chiudersi di fronte ai pericoli, reali o immaginari, che ogni cambiamento porta con sé”.
In un altro passaggio della esortazione, il Papa sottolinea la necessità di mettere i giovani nella condizione di porsi delle domande, di “non farsi anestetizzare dalla banalità”: “Una delle iniziative della Federazione è il progetto ‘Io posso!’, finalizzato alla stimolazione nei ragazzi di domande e soluzioni sulle varie tematiche ambientali e di sostenibilità. Un progetto che sta riscuotendo molto successo nelle scuole ma anche fuori per il metodo usato”, ricorda la presidente di Fidae.
Rispetto al richiamo al sesso come “dono di Dio” all’interno della vocazione al matrimonio, Kaladich afferma: “Siamo pienamente d’accordo con il Pontefice e ringraziamo ancora una volta di averne parlato in questa occasione. La nostra Federazione, infatti, non si limita ad attivare corsi di educazione sessuale, ma è impegnata da tempo nella sensibilizzazione e nella trasmissione del messaggio che, oltre alla corretta conoscenza della sessualità, bisogna puntare alla cura delle relazioni e degli affetti con iniziative rivolte ai giovani e ai loro genitori”.

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