Cottolengo: riapre la Casa di Alba. Padre Arice (superiore), “un carisma sempre vivo, attuale e profetico”

“Quello cottolenghino è un carisma che si dimostra, dopo 192 anni vivo, attuale e profetico”. Lo ha detto questo pomeriggio p. Carmine Arice, padre generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza, nel corso dell’inaugurazione della Casa Cottolengo di Alba, che riapre oggi i battenti al termine dei lavori di riqualificazione. “Un carisma vivo – ha spiegato – perché animato da persone vive, che credono fermamente nell’ideale evangelico e nella missione cottolenghina e perché gli ospiti, gli anziani e le persone con disabilità, ragion d’essere della Piccola Casa, soprattutto se amati, mostrano la gioia e la voglia di vivere”. L’attualità del carisma si manifesta nel “servizio della dignità della persona, che va riconosciuta nella concretezza in modo incondizionato”. “Perché – ha detto p. Arice – vogliamo contrastare quella cultura dello scarto che non di rado considera le persone con gravi difficoltà o nella fase terminale della vita, scarti umani. La fragilità e la vulnerabilità sono una sfida generativa e il limite una possibile “risorsa” per gli ospiti, per gli operatori e la comunità”. Per realizzare tutto questo, però, non bastano le parole. “Occorre fare Casa per accompagnare, cioè “dividere il pane” con i poveri, investendo risorse economiche e continuando a porre “segni di resurrezione” attraverso la cura e la condivisione di vita”. Per il futuro p. Arice ha auspicato che continui la collaborazione sinergica tra istituzioni pubbliche e private, “lavorando insieme nella giustizia, ricevendo le risorse necessarie, con progetti capaci di rispondere alla domanda di salute e di cura”.

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