Luterani: inaugurazione ieri a Roma del XXII Sinodo della Chiesa evangelica-luterana in Italia

Fede e Futuro – Glauben und Handeln (Fede e Azione). All’insegna di questo motto si sono aperti ieri a Roma i lavori del “Parlamento” della Chiesa evangelica-luterana in Italia che dal 25 al 28 aprile è riunita per il Sinodo annuale. L’inaugurazione è coincisa quest’anno con il 25 aprile, Giorno della Liberazione dal nazifascismo. “Migrazione, razzismo, populismo montante, crisi delle istituzioni europee e surriscaldamento globale. In questo clima ‘Caldo’ in ogni senso della parola, carico di insicurezza e smarrimento, il sinodo – si legge in una nota – cercherà di tracciare una rotta: cosa fare, come muoversi in base alla fede comune, come contribuire a rendere possibile un futuro”. “Svegliami o Dio dal sonno ecclesiastico e dai sogni troppo pii, svegliami perché capisca che non tutto potrà rimanere quello che è” recita una preghiera del metodista austriaco, Lothar Pöll. Nel suo discorso inaugurale, il presidente del sinodo, Georg Schedereit, ha ricordato l’anniversario dei 70 anni della Chiesa evangelica-luterana in Italia. “70 anni – ha detto – che coincidono con un periodo di pace eccezionalmente lungo, mai visto prima in tutta la storia dell’Europa occidentale, che ai giovani potrà sembrare scontato quando invece è sempre più minata e minacciato. Un periodo di prosperità che si basava su valori tramandati in modo determinante anche dal protestantesimo come dignità, libertà, democrazia, uguaglianza, tolleranza, solidarietà e giustizia. Valori che sono alla base dell’agire responsabile ispirato dalla fede”. “Che cosa deve avvenire e, soprattutto, che cosa dobbiamo fare per celebrare, fra 30 anni, il centenario della Celi?”, ha chiesto il decano Heiner Bludau. E già da ieri al Sinodo luterano si è parlato di impegno per il clima e le migrazioni. “Guardiamo indietro con gratitudine”, ha quindi esportato il decano. “E soprattutto sforziamoci di guidare la nave della Chiesa nelle correnti del presente con la necessaria responsabilità, con gioia e con impegno. E speriamo in un futuro degno di essere vissuto e preghiamo nostro Signore Gesù Cristo di indicarci la via per mezzo dello Spirito Santo”. Ai lavori è presente anche monsignor Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione ecumenismo e dialogo della Cei.

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