Italia-Cina: Conte, “chiediamo parità di condizioni e che siano scacciate via le pratiche commerciali sleali”. “Partner europei possono stare tranquilli”

“C’è veramente una grande attenzione da parte della Cina nei confronti dell’Italia. Questo passaggio ci consente di porre le basi per delle migliori condizioni di accesso al business in Cina”. Naturalmente “chiediamo una parità di condizioni, che ci sia molta attenzione per quanto riguarda la tutela della proprietà intellettuale e industriale, che siano scacciate via le pratiche commerciali sleali. Sono questi gli strumenti di cui ha bisogno la nostra comunità per poter espandere il proprio business nel mercato cinese”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, rispondendo alle domande dei giornalisti a Pechino al termine della sua prima giornata in Cina. “Ovviamente – ha proseguito il premier – siamo reciprocamente aperti anche a nuovi investimenti cinesi in Italia. Abbiamo adottato alcune tutele”, ha aggiunto Conte, convinto che ora “ci sono tutte le premesse perché davvero i nostri imprenditori possano ricevere un grande slancio da queste occasioni politiche che stiamo creando”. Il presidente del Consiglio ha chiarito anche le divergenze rispetto ai partner europei nei rapporti con la Cina. “Sul 5G, ritengo la posizione italiana molto più avanzata, molto più prudente” rispetto a quella dell’Unione europea, ha affermato, sottolineando che “l’Italia è un avamposto dei principi europei, gli altri Paesi europei possono stare tranquilli”. E riferendosi al memorandum sottoscritto il mese scorso a Roma e al contenuto dei documenti in esame in questi giorni a Pechino, Conte ha evidenziato che “abbiamo scritto cappelli e principi, possono venire dopo di noi con tranquillità”.

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