Festival delle religioni: Lauder (Wjc), “antisemitismo è tornato, per arrestarlo bisogna educare le nuove generazioni”

“Una volta Elie Wiesel, premio Nobel per la pace nel 1986, disse che l’opposto dell’amore non è l’odio, ma l’indifferenza. È infatti proprio l’indifferenza il grande male della nostra società, di cui in un certo qual modo, siamo tutti vittime ed artefici”. Lo ha detto Ronald Lauder, presidente del World Jewish Congress, intervenendo con il sindaco di Firenze, Dario Nardella, all’incontro “La libertà fondamento dell’identità”, evento di apertura della quarta edizione del Festival delle Religioni in corso a Firenze (fino al 28 aprile). Quattro giorni incentrati sul valore del tempo, da cui il titolo “Ora-te”, un invito a dare spazio alla preghiera e a meditare sulla propria vita. Il presidente del Wjc ha poi ricordato come dopo la Seconda guerra mondiale nessuno volesse essere associato ai regimi nazi-fascisti: “Oggi, invece, dopo 75 anni, gli antisemiti sono tornati. La causa è che si è persa la memoria, non è stato insegnato cosa sia accaduto. L’antisemitismo è infatti una questione di ignoranza, l’unico modo per arrestarlo è l’educazione delle nuove generazioni. Non basta però ricordare quei terribili fatti, nelle scuole, un solo giorno all’anno. Dobbiamo fare di più”. Lauder ha infine rivolto la sua attenzione a tutte le forme di discriminazioni: “Parliamo delle migliaia di cattolici massacrati in Medio oriente e in Africa, dello Sri Lanka. La gente non si rende conto di cosa succede, non si informa abbastanza, ecco che torna di nuovo la questione dell’indifferenza. Noi oggi siamo liberi ma ci sono milioni di persone nel mondo che non hanno la nostra libertà. Questo non dobbiamo mai dimenticarlo”.

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