Papa Francesco: udienza, “chi ha ricevuto tanto deve imparare a dare tanto”. “Se tu non perdoni, Dio non ti perdonerà”

“Chi ha ricevuto tanto deve imparare a dare tanto. E non trattenere per sé solo quello che ha ricevuto”. Lo ha spiegato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, facendo notare che “la grazia di Dio, così abbondante, è sempre impegnativa”. “Non è un caso che il Vangelo di Matteo, subito dopo averci regalato il testo del Padre nostro, tra le sette espressioni usate si soffermi a sottolineare proprio quella del perdono fraterno”, ha sottolineato Francesco citando il passo specifico: “Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe”. “Ma questo è forte”, ha commentato a braccio: “Alcune volte ho sentito gente che ha detto: ‘io non perdonerò mai a quella persona, quello che mi hanno fatto non lo perdonerò mai’. Ma Dio, se tu non perdoni, non ti perdonerà”. “Pensiamo se noi siamo capaci di perdonare, o se non perdoniamo”, l’invito ancora fuori testo. Poi, sempre a braccio, il Papa ha raccontato un aneddoto che risale a quando era arcivescovo di Buenos Aires: “Un prete mi ha raccontato di essere angosciato. Era andato a dare gli ultimi sacramenti a un’anziana che era in punto di morte, e la povera signora non poteva palare. Le ha chiesto se si pentiva dei suoi peccati, e le ha detto che un ‘sì’ era sufficiente. E la signora in punto di morte ha detto: ‘no’. È rimasto angosciato, il prete”. “Se tu non perdoni, Dio non ti perdonerà”, ha ripetuto Francesco: “Pensiamo se noi perdoniamo, se siamo capaci di perdonare. Se tu non ce la fai, chiedi al Signore che ti dia la forza per farlo: ‘Signore, aiutami a perdonare'”. “Ritroviamo qui la saldatura tra l’amore per Dio e quello per il prossimo”, ha proseguito ritornando al Padre Nostro: “Amore chiama amore, perdono chiama perdono”.

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