Attentati Sri Lanka: p. Almeida (ispettore salesiani), “evento di proporzioni epiche”

“Sono profondamente addolorato di scrivere queste poche righe sugli orribili eventi che si sono svolti nella mattinata della domenica di Pasqua, il 21 aprile”. Scrive così padre Joseph Almeida, ispettore dei salesiani nello Sri Lanka, dopo le stragi di Pasqua nel suo Paese. In una lettera inviata oggi a tutti i salesiani, e resa nota dal sito Missioni Don Bosco, il religioso non esita a definire “di proporzioni epiche” quanto accaduto a Pasqua e aggiunge: “Non ci sono salesiani o case salesiane direttamente colpiti dalla carneficina. Tuttavia, stiamo cercando di sapere se qualcuno dei nostri parrocchiani o ex allievi sia tra le vittime degli attentati, uccisi o feriti”. I salesiani riferiscono che la serie di attacchi ha fatto contare “almeno 45 bambini tra le oltre 359 persone uccise, fra le quali anche 3 agenti di polizia e 38 stranieri: americani, australiani, bangaladeshi, inglesi, cinesi, danesi, olandesi, indiani, giapponesi, portoghesi, sauditi e turchi. Ma i funzionari delle Nazioni Unite che hanno stilato il bilancio ufficiale contano solo coloro che sono morti o feriti, e non tengono conto dei dispersi o di coloro che possono essere stati strappati in modo così violento da non avere parti del corpo identificabili”. “A causa della situazione di tensione prevalente e della limitazione del movimento – prosegue l’ispettore dei salesiani – non siamo in grado in queste ore di raggiungere le vittime. Tuttavia noi di Don Bosco stiamo valutando la situazione insieme alla Chiesa locale e ad alcune Ong per servire al meglio le vittime della tragedia e l’intera nazione dello Sri Lanka in questo momento di crisi”. Padre Almeida rimarca poi il fatto che “questi attacchi interrompono in modo sconvolgente una calma che si era faticosamente creata in questa isola dell’Oceano Indiano con la fine dell’amara guerra civile 10 anni fa”. Nello Sri Lanka i salesiani sono presenti dal 1956; attualmente sono strutturati in una visitatoria, dedicata a San Giuseppe, e contano 99 professi e 7 novizi distribuiti in 14 case, con sede centrale a Dungalpitiya.

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