Attentati Sri Lanka: mons. Spreafico (Frosinone), “terrore in un Paese che aveva ritrovato la pace”. Domenica una giornata di preghiera in tutte le parrocchie

“Una strage orrenda e vergognosa” viene definita dal vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, mons. Ambrogio Spreafico, quella che in Sri Lanka ha colpito “molti cristiani, cattolici soprattutto e protestanti, e turisti. In un Paese che, dopo essere uscito da anni di guerra civile tra la maggioranza singalese a e la minoranza tamil, aveva trovato da dieci anni la pace e quindi lo sviluppo, di nuovo si è affacciato il terrore”. La riflessione del vescovo di Frosinone è alimentata dall’esperienza personale: “Ero stato due anni fa a rendere visita al cardinale di Colombo, con cui avevo studiato a Roma teologia e Bibbia, un caro amico – racconta –, e avevo visitato proprio una delle due chiese colpite, Sant’Antonio, una chiesa simbolo, meta non solo di cattolici, ma di turisti e di fedeli di altre religioni, luogo dove la gente si rivolge a Dio e fa memoria di un pezzo di storia”. Eppure, “proprio il giorno di Pasqua, per noi cristiani cuore della nostra fede, la barbarie ha voluto ancora una volta intimorire, per inneggiare allo scontro, alla guerra, al terrore”, prosegue il presule. Dopo aver ricordato l’impegno costante del Papa per il dialogo tra le religioni per contrastare la violenza, mons. Spreafico invita a guardare con compassione lontano da noi, alle vittime dello Sri Lanka”, per “essere costruttori di pace e convivenza anche tra noi” e indice per domenica 28 aprile una giornata di preghiera nelle parrocchie della diocesi, “perché prenda forza dalla vittoria di Gesù Cristo sulla morte nella Pasqua”.

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