Argentina: card. Becciu a vigilia beatificazione “martiri riojani”, “il Papa parla sempre con amore e entusiasmo del suo Paese”

Mentre si appresta a partire per l’Argentina, dove presiederà sabato a La Rioja la cerimonia di beatificazione dei cosiddetti “martiri riojani”, il card. Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha rilasciato un’intervista all’agenzia Télam, rilanciata da Aica, nella quale afferma tra l’altro: “Quello che io vedo è che il Papa ama l’Argentina. Ne parla con amore, con entusiasmo, ricorda e ci racconta tanti episodi”. Al tempo stesso, ha proseguito il porporato, “lo ammiro perché mantiene il coraggio di restare qui a Roma o di visitare altri Paesi, rinunciando al normale desiderio di visitare il suo Paese. E in questo gesto trovo il religioso gesuita, che nella sua vita ha rinunciato agli affetti familiari per stare a totale servizio del Vangelo”. Il Papa, secondo il card. Becciu, “sente il desiderio di essere un missionario nel mondo e vede quali sono i Paesi che hanno maggiore necessità della sua parola”. Quanto a una possibile visita di Francesco in Argentina, “è nelle mani di Dio… e del Papa”. Sul vescovo Angelelli e sugli altri martiri riojani, il prefetto ha spiegato: “Sono autentici martiri, di un’epoca nella quale la Chiesa, subito dopo il Concilio Vaticano II, prese coscienza che non si poteva restare in silenzio di fronte alle ingiustizie sociali e gruppi di potere che ne garantivano l’esistenza”. Una sensibilità che, secondo il card. Becciu, maturò particolarmente tra i vescovi latinoamericani, che a partire dai documenti conciliari furono “in prima linea nel difendere i diritti delle classi meno favorite e per esortare i cristiani a impegnarsi di più nel sociale”.

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