Anno giubilare san Riccardo: mons. Sanguineti (Pavia), “occasione per ricordare un santo ordinario e vicino ai nostri tempi”

“I santi sono uomini e donne che non hanno avuto paura di desiderare ‘in grande’: non si sono omologati ai criteri del vivere comune e hanno rischiato la loro libertà su Cristo per una promessa di bene che ha toccato il loro cuore. Ridestano una speranza perché, anche nelle situazioni più drammatiche o tragiche della storia, sono dei punti di luce”. Lo scrive il vescovo di Pavia, mons. Corrado Sanguineti, nell’editoriale del settimanale diocesano “Il Ticino” dedicato all’anno giubilare di san Riccardo da Trivolzio. L’occasione è data dalla ricorrenza di due anniversari: il 1° novembre 2019 per i 30 anni dalla canonizzazione di San Riccardo e il 1° maggio 2020 per i 90 anni dalla morte del santo. “È un santo vicino ai nostri tempi, che non ha fatto nulla di straordinario, e che forse proprio per questo è sentito come una presenza amica da tantissime persone, di ogni parte d’Italia”, spiega il presule. Su san Riccardo – ricorda il vescovo – ha rivolto la propria attenzione don Luigi Giussani, che “ha scoperto la figura umanissima di questo Santo e ha cominciato a invitare a pregarlo anche per ottenere grazie di guarigione e sostegno nelle vicende concrete della vita”. “Da allora, tanti si sono rivolti a san Riccardo e lo trattano come un amico al quale si può chiedere aiuto”. Tra gli intenti indicati dal vescovo, anche quello di “offrire un tempo di grazia e di misericordia, con il dono dell’indulgenza giubilare a chi parteciperà alle celebrazioni in chiesa o si recherà da pellegrino per una preghiera personale, accostandosi alla confessione e alla comunione eucaristica”.

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