Pasqua: mons. Lambiasi (Rimini), “lasciamoci contagiare dal coraggio dei giovani”

In occasione della Pasqua, mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, si rivolge soprattutto ai suoi “giovani amici” e dalle parole di papa Francesco nella “Christus Vivit” prende “un assist” per fare loro gli auguri di una “vera buona Pasqua”. A Chiara, che trascorrerà il tempo pasquale con gli amici dell’Operazione Colomba dell’Associazione Papa Giovanni XXIII in un campo-profughi del Libano, ricordandoci “che l’Italia è al quarto posto nella graduatoria degli esportatori di armi” e che “noi dovremmo lasciarci contagiare dal vostro coraggio”. A Marco, la cui “testimonianza di coraggio e pazienza nella malattia può insegnare molto nelle prove della vita” raccontando “il segno della Pasqua dentro alle croci dell’esistenza”. A Serena e Viola, che hanno vissuto il periodo di alternanza scuola-lavoro nel settore immigrazione della Caritas, sperimentando “che dietro a quei volti, ci sono persone con una grande storia, fatta di indicibili sofferenze e di autentica umanità”. Ad Edith, che dopo averi esperienze, svolge il suo servizio “presso il centro di ascolto della Caritas e all’osservatorio”. A Daniele, che dopo “il carcere, la solitudine, lo schifo”, come lo definisce lui stesso, ha “ritrovato la via” e ora sogna “di tornare a Torino per aprire una Casa del Perdono e aiutare altri giovani a risorgere e a capire che non c’è infelicità più amara che rendere infelici gli altri”. Ma, conclude mons. Lambiasi, “non c’è felicità più appagante che rendere felici gli infelici”.

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