Sinodo: Enzo Bianchi, “sia stile di vita ecclesiale e assemblea riservata non solo alla gerarchia”

“Papa Francesco, in modo autorevole e con grande frequenza, parla della necessità di vivere la sinodalità nella Chiesa. A suo avviso, vivere la sinodalità nella Chiesa non è solo l’urgenza maggiore, ma proprio dalla pratica della sinodalità dipende il futuro della Chiesa e il rimedio per molte patologie che oggi appaiono devastanti e dolorose”. Lo scrive il fondatore della Comunità di Bose, Enzo Bianchi, nel numero di maggio di Vita pastorale, anticipato al Sir. “Sinodo è un processo, è una modalità di vivere la Chiesa – spiega -; è il cammino ecclesiale che tutti devono fare insieme, perché i cristiani sono compagni di viaggio, ‘sinodali’; è l’espressione della fraternità di tutti i battezzati; è la forma più visibile della comunione. Sinodo, infine, è anche liturgia, essendo un atto di un’assemblea santa, sacramentale”. Il fondatore della Comunità di Bose segnala che “occorre assumere una concezione del Sinodo e della sinodalità che vada oltre il significato di un evento puntualmente celebrato: la sinodalità come stile di vita ecclesiale, come processo simbolico”, perché “battezzati e gerarchia la vivono insieme, come processo che si nutre della circolarità tra tutte le componenti della Chiesa”. Inoltre, nel primo caso, Enzo Bianchi segnala che “un Sinodo non può essere un’assemblea riservata ai ‘quadri’, alla gerarchia, a quanti sono a capo di gruppi o istituzioni,ma è un’assemblea dei battezzati e delle battezzate in cui tutti devono essere ascoltati, confrontarsi nel dialogo che non esclude i conflitti, trovare convergenze nella carità fraterna ecclesiale, produrre una deliberazione a cui obbedire”.

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