Crisi Gam: mons. Bregantini (Campobasso) e i parroci di Bojano esprimono “seria preoccupazione”. “Accorata solidarietà a tutti i lavoratori”

La Chiesa di Campobasso-Bojano, dopo una feconda riunione tra l’arcivescovo GianCarlo Bregantini, i parroci di Bojano e i fedeli dalla città, esprime “seria preoccupazione per il nodo problematico, che, in queste ultime settimane, si è creato attorno allo stabilimento del Gruppo avicolo molisano, la Gam di Bojano”. In una nota, la comunità ecclesiale manifesta l’“accorata solidarietà a tutti i lavoratori coinvolti in questa sofferta questione”. “È triste – scrivono – sapere che l’azienda Amadori rinuncia ad investire quella somma feconda di ben 30 milioni, per rinnovare completamente il macello. Tanto più che il contributo pubblico, pari al 40% dell’importo, aveva avuto il via libera dalla Commissione europea”. “Preghiamo il Signore, tutti uniti, specie in questi giorni santi, affinché l’azienda possa rivedere questa dolorosa decisione”, prosegue la nota, nella quale si sottolinea che “la ditta si ritrova frenata per una serie di inadempienze gravi da parte del tessuto burocratico e politico del Molise. Come Chiesa locale, pensiamo che la causa di questo sia la mancata attrattività degli investimenti per la ristrutturazione nei confronti del Gruppo Amadori, nel suo progetto di riqualificazione dell’azienda. Perciò, a causa di lentezze tecniche e burocratiche, oggi si sta presentando un vero dramma per i tanti dipendenti e per tutto il territorio molisano”.
Per la diocesi, si tratta di “un nodo etico, prima ancora che finanziario”, che “interpella le coscienze di tutti noi!”. “Non restiamo alla finestra, ma entriamo in gioco”, assicurano: “Occorre intervenire con ‘tavoli operativi’ capaci di risolvere i grovigli tecnici, finanziari e relazionali. Il rischio, infatti, è che si possa arrivare ad una sconfitta epocale per il Molise”.
La Chiesa di Campobasso-Bojano fa un “accorato appello all’Amministrazione regionale del Molise, ai sindacati, alla magistratura, perché si adoperino saggiamente a non perdere quest’occasione d’oro di riconversione dello stabilimento avicolo, in un territorio già ferito, per il dissesto delle strade, lo spopolamento dei borghi e la disoccupazione giovanile”. La politica – aggiungono – “non lasci indietro nessuno, ma persegua il bene comune”: “Lasci cadere la pietra della miopia e risani la lesione con Amadori, con linee d’azione concrete. Perché gli investimenti sono la componente vitale per la società molisana”.
Infine, ai lavoratori e alla città di Bojano “chiediamo di restare uniti e compatti, non solo nei momenti di emergenze, ma attivi sempre, giorno per giorno! In gioco vi è tutta la nostra speranza di futuro”.

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