Perù: ex presidente García tenta il suicidio al momento dell’arresto per corruzione, è in coma

È in coma l’ex presidente peruviano, Alan García, che ha tentato il suicidio stamattina nella sua casa di Lima, sparandosi dopo nel momento in cui gli agenti stavano per entrare in casa sua ed eseguire, così, l’arresto ordinato dalle autorità giudiziarie per presunti reati di corruzione legati allo scandalo Odebrecht. Nei suoi confronti era infatti stato emesso un ordine di detenzione provvisoria di dieci giorni.
García è stato presidente per due mandati (1985-1990, prima della dittatura di Fujimori, e 2006-2011). Secondo l’accusa la compagnia brasiliana di costruzioni avrebbe pagato 4 milioni di dollari a Luis Nava, e al figlio José Antonio, stretti collaboratori dell’ex presidente, per aggiudicarsi il bando per la realizzazione della Linea 1 della metropolitana di Lima.
Con questo drammatico gesto si aggiunge un nuovo tassello all’incredibile vicenda di ex presidenti coinvolti in casi di corruzione o condannati per altre vicende. È della settimana scorsa l’arresto di Pedro Paolo Kuczynski (che si era dimesso dalla presidenza poco più di un anno fa a causa degli scandali). Nell’ottobre scorso era stata arrestata per riciclaggio la rivale dell’ex presidente al ballottaggio del 2016. Keiko Fujimori, figlia del dittatore Alberto. Il predecessore di Kuczynski, Hollanta Humala, era stato arrestato nel 2017 e Alejandro Toledo (presidente dal 2001 al 2006), è latitante da parecchi mesi. Il dittatore Alberto Fujimori sta invece scontando venticinque anni di reclusione per i crimini commessi durante il periodo della dittatura. In tutto, oltre trent’anni di vita politica del Paese.

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