Fine vita: Amman, oggi prestigioso riconoscimento internazionale per il Manifesto interreligioso dei diritti

Prestigioso riconoscimento internazionale per il Manifesto interreligioso dei diritti nei percorsi di fine vita. Il documento che definisce i diritti e garantisce, oltre alle cure, il rispetto della dignità e il supporto religioso e spirituale per chi si trova nella fase finale della vita in strutture sanitarie, promosso da Asl Roma 1, Gmc- Università Cattolica (Hospice Villa Speranza) e Tavolo interreligioso di Roma, ha ricevuto oggi ad Amman il Second Prize – Medaglia d’argento del H.M. King Abdullah II World Interfaith Harmony Week Prize, istituito dall’Onu nel 2010 per promuovere il dialogo interreligioso e la comprensione tra diverse tradizioni di fede. Nella delegazione che ha ricevuto il riconoscimento anche Pier Francesco Meneghini, presidente GMC Università Cattolica – Hospice Villa Speranza. Nove i punti del Manifesto – presentato lo scorso 5 febbraio a Roma alla presenza del ministro della Salute Giulia Grillo e dell’assessore alla Sanità delle Regione Lazio Alessio D’Amato -: diritto di disporre del tempo residuo; diritto al rispetto della propria religione; diritto a servizi orientati al rispetto della sfera religiosa, spirituale e culturale; diritto alla presenza del referente religioso o assistente spirituale; diritto all’assistenza di un mediatore interculturale; diritto a ricevere assistenza spirituale anche da parte di referenti di altre fedi; diritto al sostegno spirituale e al supporto relazionale per sé e per i propri familiari; diritto al rispetto delle pratiche pre e post-mortem; diritto al rispetto reciproco.
“I leader di diverse fedi (buddista, cattolico, islamico, indù, ebreo, ortodosso, cristiano riformato) – si legge nella motivazione del Premio – hanno firmato un Manifesto per assicurare sostegno religioso e spirituale ai malati in strutture sanitarie come ospedali, ospizi o a casa durante la fase finale della loro vita”. Il ministro Grillo, che ha partecipato alla cerimonia della firma, lo ha definito “un documento molto importante per il dialogo e la cooperazione tra le diverse religioni e fedi. Il Governo italiano promuoverà questa iniziativa per sostenere la dignità dei morenti e il sostegno religioso e spirituale alla fine della vita”.
Questo Premio “è una conferma che siamo sulla strada giusta e dà ulteriore impulso alla nostra azione – afferma il gruppo promotore del Manifesto –  affinché i principi, da tutti condivisi, si traducano in realtà viva all’interno di tutte le strutture sanitarie italiane per il bene di ogni paziente al termine del loro percorso esistenziale. Stiamo per questo definendo insieme le linee guida per dare concretezza ai nove diritti del morente”.

 

 

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