Minori di origine immigrata: Agia, le buone prassi di Genova e Palermo

Stamattina, a Roma, la presentazione del documento di studio e proposta “L’inclusione e la partecipazione delle nuove generazioni di origine immigrata” dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza è stata l’occasione per illustrare alcune buone prassi. A Genova la comunità ecuadoriana rappresenta la comunità straniera più numerosa: secondo i dati rilevati dal Comune nel 2016 i cittadini ecuadoriani erano poco più di 14mila, di cui 4.500 minorenni. “Negli ultimi anni – rileva l’Agia – si è registrato un significativo accesso della comunità ecuadoriana ai servizi del territorio e, in particolare, agli interventi di sostegno familiare e di tutela delle persone di minore età. In proposito l’Agia segnala “la buona prassi rappresentata dal lavoro di confronto, incontro e dialogo tra le diverse autorità coinvolte (Consolato dell’Ecuador, Comune di Genova e Autorità giudiziaria) finalizzato a comprendere le effettive esigenze di intervento e ad attuare progetti comuni”. L’Autorità garante ricorda anche “la stipula del Memorandum di intesa tra Consolato dell’Ecuador a Genova e Comune in relazione all’applicazione delle Convenzioni internazionali relative alla protezione dei minori, a sostegno e tutela di famiglie e bambine, bambini e adolescenti in ecuadoriani in situazioni di disagio familiare e/o difficoltà educativa”, che mira “a creare occasioni di collaborazione per garantire la migliore tutela dei minorenni cittadini ecuadoriani genovesi e a favorire la cooperazione in ambito sociale, familiare e migratorio”. Inoltre, il lavoro di dialogo e collaborazione ha permesso di procedere, in particolare nei procedimenti civili di competenza del Tribunale per i minorenni, con “continuità ed efficacia”.
A Palermo si contano circa 33mila immigrati, appartenenti a numerose etnie diverse. L’incidenza dei minorenni stranieri è pari al 25/30%: in particolare sono oltre 8.600 quelli di età compresa tra i 10 e i 14 anni e poco più di 11mila quelli che hanno dai 15 ai 19 anni (dati 2017 – Osservatorio migrazioni). Tra le buone prassi di inclusione e partecipazione, l’Agia rammenta “la Consulta delle culture, organo rappresentativo di tutti i cittadini stranieri, comunitari, extracomunitari, apolidi e di coloro che hanno acquistato la cittadinanza italiana, con funzioni consultive e propositive per l’attività dell’amministrazione comunale”. Particolarmente riuscito pure il progetto “Un tè con Adilah” nel quartiere Ballarò, che ha promosso l’idea di “offrire sostegno ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a partire dalla figura della madre, attraverso l’attivazione di percorsi di self-efficacy, sportelli specialistici di supporto alla maternità e formazione delle giovani donne”.

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